Introduzione

L’ADHD è una condizione neuro comportamentale caratterizzata da disattenzione, iperattività e impulsività. Comprendere come gestire e trattare l’ADHD è fondamentale per migliorare la qualità della vita delle persone affette da questo disturbo. In questo articolo risponderemo a domande comuni sull’ADHD e forniremo soluzioni pratiche, incluse opzioni senza farmaci e suggerimenti per l’uso di integratori.

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Cosa fare se si ha l’ADHD?

Diagnosi e Consapevolezza

Se sospetti di avere l’ADHD, il primo passo è ottenere una diagnosi professionale. L’iperattività motoria, il disturbo dell’attenzione e il comportamento impulsivo e aggressivo possono essere sintomi di numerosi disturbi psicopatologici. Occorre quindi sempre verificare se tali patologie “simulino” l’ADHD o se, invece, siano associate all’ADHD (comorbidità), consultare uno psicologo o un neurologo può aiutarti a comprendere meglio la tua condizione.

L’ADHD,  non è semplicemente una fase di sviluppo o un tratto caratteriale passeggero. È invece un vero e proprio disturbo che richiede una valutazione clinica accurata per una diagnosi corretta. E sebbene l’ADHD sia spesso diagnosticato in età pediatrica, e si protragga anche durante l’adolescenza, è possibile che sia riconosciuto solo in età adulta, quando i sintomi possono persistere o manifestarsi in modo diverso rispetto all’infanzia.

Strategia di Gestione

Una volta ottenuta la diagnosi da un professionista sanitario, è importante sviluppare una strategia di gestione personalizzata che includa terapie comportamentali, supporto psico-educativo e, se necessario, trattamenti farmacologici.

Come trattare l’ADHD senza farmaci?

Terapie Comportamentali

Le terapie comportamentali, come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), possono essere molto efficaci nel trattare l’ADHD senza farmaci. Queste terapie aiutano a sviluppare strategie per migliorare l’attenzione e ridurre l’iperattività.

Psicoterapia

È spesso utile che l’adulto con ADHD possa svolgere anche un percorso psicoterapeutico per rileggere alla luce della diagnosi l’eventuale visione negativa di sé che può essersi strutturata in seguito a esperienze del passato nelle quali veniva dato un feedback negativo (spesso i bambini con ADHD vengono etichettati come pigri, svogliati) e per intervenire sugli altri disturbi o sintomi spesso associati al disturbo.

Alimentazione e Integratori

La letteratura scientifica dimostra come l’integrazione non farmacologica basata sulla sintomatologia riportata dai familiari o valutata dal clinico ha riportato numerosi effetti benefici.

Quali sostanze sono state maggiormente oggetto di studio?

Acidi grassi polinsaturi, con prevalenza di omega-3, peptidi e derivati amminoacidici come l-carnosina e fosfatidilserina, micronutrienti quali zinco, vitamina D, magnesio e minerali, estratti di piante o erbe come ginko biloba, granuli di Ningdong, estratto di mandorle e, infine, probiotici come Lactobacillus rhamnosus.  In particolare, l’utilità del trattamento riguarda in alcuni casi un miglioramento dei sintomi cardine dell’Adhd e in altri una diminuzione degli effetti collaterali del trattamento farmacologico somministrato in concomitanza.

Circa la metà degli articoli presenti in letteratura prevede la somministrazione di acidi grassi polinsaturi, probabilmente per evidenze sperimentali che suggeriscono una minor concentrazione sanguigna di tali molecole in bambini con Adhd; ciò che sembrerebbe risultare, è che spesso i bambini con questa diagnosi presentano particolarità nelle preferenze alimentari le quali probabilmente comportano uno sbilanciamento dei nutrienti principali nella dieta.

Una dieta equilibrata e l’uso di integratori specifici, come gli Omega-3 e il magnesio, possono contribuire a gestire i sintomi dell’ADHD in modo naturale.

Cosa succede se non si cura l’ADHD?

Non trattare questo tipo di disturbo può portare a difficoltà scolastiche, problemi lavorativi, relazionali e una ridotta qualità della vita. È essenziale affrontare i sintomi per prevenire complicazioni future.

Non curare l’ADHD può avere conseguenze significative sulla vita di chi ne soffre, sia nell’infanzia che nell’età adulta.

Nei bambini, la mancata presa in carico dell’ADHD può portare a:

  • difficoltà scolastiche: rendimento insufficiente, difficoltà di apprendimento, bocciature, abbandono scolastico
  • problemi sociali: difficoltà a stringere e mantenere amicizie, isolamento, bullismo
  • disturbi del comportamento: comportamenti oppositivi, aggressività, condotte a rischio
  • ansia: maggior rischio di sviluppare disturbi d’ansia e depressivi in età adolescenziale e adulta

Negli adulti l’ADHD non trattato può determinare:

    • problemi lavorativi: scarso rendimento, difficoltà a mantenere un lavoro.
    • problemi relazionali: difficoltà di comunicazione, conflitti nelle relazioni familiari e sentimentali, instabilità emotiva
    • bassa autostima: sensazione di inadeguatezza, scarsa fiducia in se stessi.
    • ansia e depressione
    • disturbi del sonno: insonnia, difficoltà ad addormentarsi o a rimanere addormentati.
    • problemi di gestione dello stress e delle emozioni negative

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Come calmare l’ADHD?

Tecniche di Rilassamento

Tecniche di rilassamento come la meditazione, lo yoga e gli esercizi di respirazione possono aiutare a ridurre l’iperattività e migliorare la concentrazione. Questi esercizi di emergenza possono essere utilizzati in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo per ottenere un sollievo immediato.

Esercizi di respirazione per persone adhd

La respirazione profonda è una delle tecniche più efficaci per indurre calma e ridurre lo stress. La respirazione lenta e controllata può influenzare positivamente l’amigdala, la parte del cervello responsabile della risposta emotiva, e aiutare a regolare il sistema nervoso.

  1. Respirazione Diaframmatica: Inspira profondamente attraverso il naso, espandendo il diaframma (non solo il petto). Trattieni il respiro per un paio di secondi e poi espira lentamente attraverso la bocca.
  2. Tecnica 4-7-8: Inspira attraverso il naso contando fino a 4, trattieni il respiro contando fino a 7 e espira attraverso la bocca contando fino a 8. Ripeti questo ciclo per tre volte.
  3. Respirazione Quadrata: Immagina di disegnare un quadrato con ogni fase del respiro. Inspira per 4 secondi, trattieni il respiro per 4 secondi, espira per 4 secondi e trattieni nuovamente per 4 secondi. Ripeti secondo necessità.

Movimento fisico se sei adhd

Il movimento può aiutare a scaricare l’energia in eccesso e ridurre l’ansia. Anche brevi periodi di attività fisica possono essere molto utili.

  1. Passeggiate: Camminare può avere un effetto calmante immediato. Prova a fare una passeggiata di 10-15 minuti, concentrandoti sui tuoi passi e sulla tua respirazione.
  2. Massaggio alle Mani: Massaggiare le mani può essere un modo rapido per ridurre l’ansia e dare alle mani qualcosa da fare.
  3. Esercizi Brevi: Fare esercizi leggeri come stretching o jumping jacks può aiutare a ridurre la tensione.

Routine del sonno

Una buona qualità del sonno è essenziale per la salute mentale e fisica. Le persone con ADHD spesso lottano con la procrastinazione prima di andare a letto, ma stabilire una routine del sonno può fare una grande differenza.

  1. Routine 10-3-2-1-0: Evitare la caffeina 10 ore prima di andare a letto, limitare l’assunzione di cibo 3 ore prima, smettere di guardare schermi 1 ora prima
  2. Scrivi le tue preoccupazioni: Se i pensieri ansiosi ti tengono sveglio, scriverli può aiutare a liberare la mente.
  3. Routine mattutina a basso contenuto di dopamina: Inizia la giornata con attività che richiedono poca dopamina per prepararti meglio al sonno la sera.

Mantenere una routine giornaliera e una struttura chiara può aiutare a calmare l’iperattività e ridurre l’ansia associata a questo disturbo.

Come si cura il deficit di attenzione?

Il trattamento del deficit dell’attenzione è di tipo multimodale, ovvero possono essere necessari interventi di tipo farmacologico e psicoterapeutico. L’intervento farmacologico non è sempre necessario mentre quello psicoterapeutico sì. Gli interventi psicologici includono, terapia comportamentale, interventi educativi mirati, supporto familiare e strategie di gestione dell’ambiente.

Il trattamento dell’ADHD è comunque individuale, e varia in base alle esigenze e alle caratteristiche del paziente. L’obiettivo principale del trattamento è quello di ridurre i sintomi, migliorare la funzionalità e promuovere l’adattamento sociale e scolastico.

Terapia farmacologica

La terapia farmacologica può essere prescritta in alcuni casi per ridurre i sintomi dell’ADHD. I farmaci stimolanti, come il metilfenidato, sono spesso utilizzati e si sono dimostrati efficaci nel migliorare l’attenzione e la concentrazione nei pazienti con ADHD.

Gli psicostimolanti sono considerati i farmaci più efficaci per adolescenti, bambini e adulti con ADHD. I principali effetti positivi riguardano:

  • mantenimento dei livelli di attenzione
  • controllo dell’impulsività
  • gestione dell’iperattività.

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Come faccio a concentrarmi se sono ADHD?

Tecniche di Concentrazione

L’uso di tecniche di concentrazione come la tecnica del pomodoro, che prevede sessioni di lavoro intervallate da brevi pause, può aiutare a mantenere l’attenzione.

È consigliabile infatti fare un breve pausa di 2-5 minuti almeno ogni 15-20 minuti di lavoro. In generale, tutte le volte che è possibile si dovrebbe concedere una pausa, prima che il bambino si senta davvero spossato e poco motivato a proseguire. In 10 minuti di lavoro concentrato si produce di più che in 30 minuti stando seduti distrattamente alla scrivania!

Come far fare i compiti a un bambino con ADHD?

I bambini Adhd hanno bisogno di adulti che forniscano sostegno rispetto all’utilizzo di strategie e supervisione sugli aspetti organizzativi e sui risultati. Ricordiamo che le persone con Adhd hanno un deficit delle funzioni esecutive, quindi faticano nel pianificare azioni per raggiungere un obiettivo

Per portare un bambino/ragazzo con Adhd ad impegnarsi nei compiti e diventare sempre più autonomo bisogna insegnare strategie per:

  • Allestire e gestire il proprio spazio fisico di lavoro
  • Avere il materiale necessario per svolgere il compito
  • Stimare correttamente il tempo necessario per svolgere i compiti
  • Rispettare le consegne dei compiti e le date di scadenza
  • Dividere il compito in più parti e portare correttamente a termine ognuna di esse
  • Lavorare in modo adeguato sui compiti semplici e dare la giusta attenzione ai compiti complessi
  • Verificare gli errori e correggerli
  • Ricordarsi di portare a scuola i compiti svolti

In sintesi creare routine riguardo l’organizzazione dello spazio, del tempo, l’analisi del compito e la fase di autovalutazione, in modo da compensare le proprie carenze a livello attentivo e di pianificazione.

Dunque è fondamentale fornire supporto costante, suddividere i compiti in passi gestibili e utilizzare sistemi di ricompensa per aiutare un bambino con ADHD a completare i compiti scolastici.

Integratori per la gestione dell’ADHD: Quali Scegliere?

Gli integratori alimentari possono essere un valido aiuto nella gestione dei sintomi, offrendo un approccio naturale e complementare ai trattamenti tradizionali. Di seguito, esaminiamo alcuni degli integratori più efficaci.

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Omega-3

Alti livelli degli Omega-3 EPA (acido eicosapentaenoico) e DHA (acido docosaesaenoico) nei globuli rossi favoriscono l’attenzione, l’alfabetizzazione e migliorano il comportamento dei  bambini affetti da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD). Gli stessi risultati sono osservabili quando, negli eritrociti, diminuisce il rapporto tra la concentrazione di Omega-6 e quella di Omega-3.

Lo hanno scoperto i ricercatori del Sanson Institute for Health Research dell’University of South-Australia, di Adelaide, realizzando uno studio in cui hanno confrontato gli effetti sul ADHD di EPA e DHA. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Journal of Attention and Disorder. 

Numerosi studi dimostrano che gli Omega-3 migliorano lo sviluppo cerebrale e le funzioni cognitive, essi infatti sono componenti essenziali del sistema nervoso. In particolare, il DHA compone ben il 30% del cervello. Esso è un componente delle membrane dei neuroni e contribuisce a regolarne la crescita, la stabilità, e la comunicazione con le altre cellule neuronali. La carenza di Omega-3 sembra associata a numerose disfunzioni cerebrali come l’Alzheimer negli adulti, o a disturbi comportamentali e dell’apprendimento nei bambini.

A tal riguardo, supplementi contenenti EPA e DHA si sono rivelati utili a migliorare i sintomi dei disturbi neuropsicologici tipici dell’infanzia.

Supplementi di Omega-3 sembrano svolgere effetti positivi anche in caso di Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività, un difetto evolutivo caratterizzato da difficoltà di concentrazione e iperattività motoria, dovuto all’alterazione del trasporto dei neurotrasmettitori dopamina e noradrenalina.

Omega-3 da olio di pesce potrebbero essere efficaci al pari degli psicofarmaci oggi in uso contro la sindrome da iperattività e deficit attentivo (ADHD), almeno per una quota dei pazienti. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Translational Psychiatry e condotto presso il King’s College London, secondo cui integratori di omega-3 sono efficaci per quei pazienti con ADHD che hanno una carenza specifica di omega-3 misurabile con un prelievo di sangue. I risultati orientano verso terapie personalizzate per questa malattia, spiega all’ANSA l’italiano Carmine Pariante che ha coordinato il lavoro, mirate solo ai pazienti con una carenza specifica che, almeno nei paesi occidentali dove il consumo di pesce è limitato, potrebbe interessare fino a 2 soggetti con ADHD su 3.

Benefici: Gli acidi grassi Omega-3, presenti principalmente nell’olio di pesce, sono essenziali per la salute cerebrale. Studi hanno dimostrato che possono migliorare l’attenzione, la memoria e ridurre l’iperattività e l’impulsività nei bambini e negli adulti con ADHD.

Dosaggio: Generalmente, si consiglia un’assunzione di 1-2 grammi al giorno di Omega-3. Tuttavia, è importante consultare un medico per determinare la dose corretta

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Magnesio

Benefici: Il magnesio è un minerale essenziale che svolge un ruolo cruciale nella funzione neurologica e muscolare. Una carenza di magnesio può contribuire a sintomi come irrequietezza e irritabilità, comuni nell’ADHD.  magnesio svolge un forte effetto calmante sulle cellule nervose e un suo deficit può aumentare i danni prodotti dallo stress.

Dosaggio: L’assunzione giornaliera raccomandata di magnesio varia tra 200-400 mg, a seconda dell’età e del sesso. È consigliabile assumere integratori di magnesio sotto supervisione medica.

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Zinco

Lo zinco viene consumato in caso di stress prolungato: la sua carenza è associata a disturbi comportamentali e dell’apprendimento.

Benefici: Lo zinco è coinvolto in numerosi processi biochimici e può influenzare il funzionamento del sistema nervoso. Livelli adeguati di zinco sono associati a una migliore funzione cognitiva e comportamentale.

Dosaggio: La dose giornaliera di zinco raccomandata è di circa 10-15 mg per gli adulti e circa 5 mg per i bambini. Un’integrazione eccessiva di zinco può avere effetti negativi, quindi è essenziale consultare un medico prima dell’assunzione.

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Ferro

Benefici: Il ferro è uno dei minerali più importanti per la crescita del bambino e la sua carenza, è associata a disturbi quali affaticamento, scarsa concentrazione, ridotto sviluppo cognitivo, scarsi risultati scolastici e problemi comportamentali. Il ferro è fondamentale per il trasporto di ossigeno nel sangue e per il funzionamento del cervello. La carenza di ferro è stata associata a sintomi di ADHD, come disattenzione e iperattività.

Dosaggio: L’assunzione raccomandata varia in base all’età e al sesso, generalmente tra 8-18 mg al giorno. Un eccesso di ferro può essere pericoloso, quindi l’integrazione dovrebbe essere fatta sotto controllo medico.

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Vitamina B6 e B12

Benefici: Le vitamine del gruppo B, in particolare B6 e B12, sono essenziali per la produzione di neurotrasmettitori come la serotonina e la dopamina, che influenzano l’umore e il comportamento.

Dosaggio: Le dosi giornaliere raccomandate sono 1,3 mg per la vitamina B6 e 2,4 mcg per la vitamina B12. È importante ottenere un bilanciamento adeguato di queste vitamine tramite dieta o integratori.

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Conclusione

L’ADHD è quindi una sfida che può avere conseguenze negative per tutta la vita. Per questo motivo è importante sensibilizzare sul disturbo e incoraggiare chi ne soffre a individuare i trattamenti migliori e a chiedere aiuto a un professionista della salute mentale qualificato. Affrontare l’ADHD richiede un approccio olistico e personalizzato. Con le giuste strategie, trattamenti e l’uso di integratori specifici, è possibile gestire efficacemente i sintomi e vivere una vita piena e soddisfacente.

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